PILLOLE DI LABORATORIO

Il “PROBLEMA” plastica

Il “PROBLEMA” plastica

Riciclo dei materiali, un tema che sarà una sorta di Leitmotiv di Plastlab durante quest’anno e per gli anni avvenire; il “problema” plastica.
Oggi approfondiremo una piccola nicchia del riciclo di materiali, ovvero di quello della plastica; non verranno affrontate le basi del materiale, delle quali ne parleremo sicuramente nelle prossime #pilloledilaboratorio.
Possiamo definire però, un significato che ci servirà alla fine, le materie plastiche sono materiali organici, costituite da molecole con una catena molto lunga
e possono essere costituite da polimeri puri o miscelati con additivi o cariche varie.

mix di polimeri per creare il materiale plastico

CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI POLIMERICI

  • TERMOPLASTICI: acquistano malleabilità (cioè rammolliscono) sotto l’azione del calore; possono essere modellati o formati in oggetti finiti e raffreddandosi tornano rigidi; tale processo può essere ripetuto tante volte;
  • TERMOINDURENTI: dopo una fase iniziale di rammollimento per riscaldamento, induriscono per effetto della reticolazione; nella fase di rammollimento per effetto combinato di calore e pressione risultano formabili; se vengono riscaldati dopo l’indurimento non tornano più a rammollire, ma si decompongono carbonizzandosi;
  • ELASTOMERI: hanno elevata deformabilità ed elasticità.

Dal punto di vista pratico, in genere si sfruttano opportune mescole, costituite da uno o più materiali polimerici con l’aggiunta di additivi. Per tale motivo alla classificazione standard dei materiali polimerici si affianca una classificazione “commerciale”, secondo la quale i materiali polimerici si dividono in:

  • FIBRE: sono dotati di notevole resistenza meccanica e hanno scarsa duttilità rispetto agli altri materiali polimerici; vuol dire che si allungano poco se sottoposti a trazione e possono resistere a elevati carichi di rottura;
  • RESINE: particolari materie plastiche formulate a partire da termoindurenti;
  • GOMME: formulate a partire da elastomeri.

di seguito vi lascio l’elenco prove per la caratterizzazione dei materiali, così da capire da cosa è composto un materiale

tipologie diverse di plastica e loro acronimi per il riciclaggio

È ormai assodato che la plastica non è un problema, ma IL problema.
Non passa giorno che non si faccia accenno a qualche specie ittica soffocata da un sacchetto o da qualche bottiglietta, così come vengano rinvenute microplastiche nei posti più impensati del globo o della sua flora e fauna.
Un po’ di tempo fa una ricercatrice europea durante una sua relazione ha posto una domanda banale: “Siete in forte ritardo ad un incontro e in coda in una via cittadina perché una vettura è parcheggiata in modo da ostruire il passaggio…chi vorreste bastonare in quel momento? La vettura o l’imbecille che l’ha parcheggiata in modo così stupido?”

MA QUAL E’ IL PROBLEMA?

La provocazione mira a chiedersi se è lecito prendersela con la plastica e non con la mancanza totale di senso civico che ormai impera nella nostra società.
I meno giovani ricorderanno che nel Carosello serale il pacioso faccione di Gino Bramieri presentava il neonato polipropilene italiano con lo slogan “…e mò e mò…Moplen”.

Nemmeno troppo velatamente questi spot proponevano un materiale come “usa e getta”.
Che sia lì il punto iniziale del problema? Che dalla sua nascita il concetto di plastica si stato legato ad un prodotto di consumo?
Ma anche così fosse! Abbiamo avuto l’età della pietra, quella del ferro, lo sviluppo della stampa a caratteri mobili e la carta ha invaso il mondo…ma tutti questi materiali abbiamo imparato a raccoglierli e riciclarli…perché la plastica no?
Le filiere del riciclo esistono, ma sono limitate a alcuni prodotti e la sensibilità del mercato è pari a zero.
Il presupposto è “Se un prodotto arriva da un riciclo/rifiuto deve costare meno del materiale di prima scelta” …ma, buon cielo, andare a prenderlo nel rifiuto, selezionarlo, ripulirlo, rilavorarlo, nobilitarlo…tutto questo avrà dei costi? È così difficile comprenderlo?

il mondo dentro un sacchetto di plastica
Sembra di sì, è l’interesse all’ambiente cala o si alza in modo proporzionale all’annuncio o meno di una Plastic Tax legata alla produzione con percentuali di materiale riciclato.
Il target di queste #pilloledilaboratorio è la brevità, per cui concludiamo ricordando che la plastica, in particolare il termoplastico, è probabilmente il prodotto con il maggior contenuto tecnico dopo il suo primo utilizzo.

QUINDI QUAL E’ LA SOLUZIONE?

La soluzione per questo “problema, possiamo subito dire: Può essere rifuso e riutilizzato, tal quale o in abbinamento con altri prodotti offrendo ancora prestazioni degne di nota…e noi lo buttiamo via!
Plastlab ha deciso di puntare l’attenzione su questi temi e sviluppare durante il 2023 corsi, incontri e convegni per sensibilizzare, ma soprattutto proporre soluzioni, al “Problema” …per fare in modo che, dopo ogni incontro, lo sia un po’ di meno.

Un grazie speciale, va a Fulvio Caon, grande esperto del riciclo dei materiali, nonché docente e grande sostenitore del Plastlab, il quale ci ha sensibilizzato su questo tema cosi da fornirci i contenuti per questa #pilloladilaboratorio, le quali, auspichiamo, vi possano tenere compagnia e interessare nel corso di questo 2023 e, perché no, negli anni a venire.

Potete trovarci anche sui social media con le nostre #pilloledilaboratorio – Facebook, Instagram e LinkedIn

Privacy Policy – Cookie Policy | © 2022 PLASTLAB. Tutti i diritti sono riservati